In che modo ci ha servito il Signore?
Dando la sua vita per noi.
Gli siamo cari e gli siamo costati cari.

(Francesco, 5 aprile 2020)

«Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro» di Ernesto Della Corte

In quel tempo, Gesù disse: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio». (Lc, 6, 36-37)

Dopo la proclamazione delle Beatitudini, quasi come loro concreto svolgimento, l’evangelista Luca pone sulle labbra di Gesù il comandamento dell’amore universale e della misericordia. L’analogia con il Discorso della montagna di Matteo è evidente. Una peculiarità distingue però il brano di Luca: egli parla dell’imitazione del Padre in termini di misericordia, là dove Matteo usa il vocabolo “perfezione”. Come, in concreto, praticare questa misericordia? Questo appunto è il tema dei versetti in oggetto. Ben cinque verbi passivi ci mostrano che il protagonista vero è il Padre: «Non sarete giudicati…, non sarete condannati…, vi sarà Perdonato…, vi sarà dato…, vi sarà versata in grembo una misura traboccante». Un crescendo in bontà, un dono al superlativo («perdono»): questa è la misericordia che il Padre ci ha usato e ci userà pienamente.

La vita quotidinana ci pone spesso, per non dire sempre, nella dolorosa condizione di constatare le nostre gravi mancanze e anche e tragiche situazioni di morte e di odio che dominano nel mondo. Incapaci di andare al di là della cronaca, rischiamo di lasciar soffocare in noi fiducia e speranza. Che fare? Bisogna avere il coraggio di uno sguardo nuovo, purificato dal sincero pentimento e dalla preghiera. È nella preghiera, infatti, che possiamo incontrare Dio, conoscerlo, parlare con lui e, soprattutto, ascoltarne la Voce.

Egli apparirà allora ai nostri occhi nella sua misteriosa e paradossale trascendenza: così grande, eppure così vicino, benevolo, paziente. Il nostro cuore si aprirà alla verità su se stesso e sugli altri: stando davanti a Dio ogni giudizio di condanna si trasforma in umile domanda di perdono per tutti, perchè tutti siamo corresponsabili di tanto male. Da questo incontro continuamente ripetuto cambia il modo di vedere la storia personale e universale: in essa impareremo a scoprire le tracce della presenza di Dio, i semi di bene, nascosti ma reali, di cui attendere con fede e pazienza la piena fioritura.

Testo tratto da “Cinque minuti con Dio” disponibile su www.ernestodellacorte.it